L’interesse nell’internazionalizzazione delle piccole imprese, in particolare in relazione alla loro potenziale rapida internazionalizzazione il ruolo giocato dai network relazionali, è sempre crescente. La domanda di questo articolo è la seguente: qual è il potenziale impatto di Internet sull’internazionalizzazione delle piccole medie imprese?
Anche se si tratta di temi per lo più legati a grandi aziende del panorama internazionale, è tuttavia vero che negli ultimi anni è notevolmente cresciuto l’interesse nei confronti dell’internazionalizzazione di piccole imprese. Uno specifico interesse è nato nei confronti di piccole aziende che hanno mostrato una crescita accelerata, in contrasto con le più conosciute nozioni di internazionalizzazione graduale e incrementale.
Negli ultimi anni Internet è stato oggetto di molta attenzione, come risultato di una esasperata fiducia nelle possibilità di inaugurare una nuova era, che avrebbe visto definitivamente sostituite le vecchie regole del business e dell’economia.
Questa concezione si è col tempo ridimensionata, giungendo ad una concezione più obiettiva, che attribuisce ad Internet un certo valore, senza però abbandonare del tutto i principi del business classico.
Citando Porter: “E’ l’applicazione di internet che crea valore, non internet in sé”.La caratteristiche di questo mezzo di comunicazione, rispetto ai media tradizionali è proprio la capacità di supportare comunicazioni “many to many”, che possiamo riassumere nella parola “interattività”.
Questa interattività facilita enormemente le relazioni con entità come fornitori, distributori, clienti e competitors.
La letteratura la definisce “e-business community” e comprende network di fornitori e distributori che comunicano ed effettuano transazioni via Internet. Con l’espressione “industria virtuale” o “impresa virtuale” si intendono i soggetti che operano nel mercato , mentre con l’espressione “b-web” si fa riferimento ad un distinto sistema di fornitori, distributori , fornitori di servizi commerciali, fornitori di infrastrutture e clienti che utilizzano internet per le loro transazioni e comunicazioni d’affari.
Sebbene i riflettori siano puntati maggiormente sulle aziende grandi, le opportunità per le PMI non mancano.Un primo sistema per orientarsi nella giusta direzione è appunto il web marketing, attraverso il quale le aziende cercano di farsi conoscere e riconoscere da altre entità del ciberspazio, generalmente con l’obiettivo di dirigere il traffico o i visitatori ad un sito web di destinazione.
Una seconda applicazione riguarda la possibilità di connettere aziende con aziende che possano operare in una catena del valore. La catena del valore (Value Chain) rappresenta l’insieme di attività svolte da un’azienda che opera in uno specifico settore per creare un prodotto di valore, sia che si tratti di un bene, che di un servizio.
L’idea delle catene di valore è basata sul principio di vedere un’organizzazione che produce beni e servizi come un sistema fatto di sottosistemi, ciascuno con un input, processi di trasformazione e output.
Tanto gli input, quanto i processi di trasformazione, quanto gli output, necessitano dell’acquisto e dell’impiego di risorse – lavoro, materiale, equipaggiamento, edifici, terreni, amministrazione, management.
Il modo in cui è portata avanti la catena di valore determina sia i costi, che i profitti.
Internet e la digitalizzazione, quindi, rappresentano davvero una risorsa indispensabile per tutte le PMI che decidono di intraprendere un percorso di internazionalizzazione.
Questo dovrebbe farci riflettere sulla necessità di superare l’annoso problema del Digital Divide, che ancora attanaglia molte zone d’Italia, soprattutto al Sud.